Pene d’amor perduto

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Riassunto della vicenda (di cui potete leggere più dettagli qui): ventunenne si fa circoncidere, ma la situazione sfugge di mano. Un altro uomo muore, i medici gli prendono lo sbarabaus e lo attaccano a quello vivo.
Funziona: l’anno dopo la moglie è incinta.

E ora, alcuni spunti sulla notizia.

Spunto horror di bassa lega

Dai, è facile: il bambino nasce zombie.
Non mi dite che non ci avevate pensato.

Lo so che non ha senso: io una storia del genere non la scriverei mai, ma ci sono scrittori e case editrici che vanno avanti così da decenni.
(So che qualche collega magari si offenderà, ma me ne farò una ragione.)

Spunto morboso

Cerchiamo di immaginare la cosa dal punto di vista della moglie di quell’uomo.
No, seriamente, amiche lettrici: pensate di fare l’amore con vostro marito, di concepire addirittura un figlio durante quell’atto… e il pene è di un altro. MORTO.
Ok, l’ho detto in maniera troppo ironica.

Sentitelo dentro, donne, sentitelo questo pezzo di carne che prima era di un uomo che non avete mai conosciuto, questo pezzo di carne che non sapete dov’è stato (donne? uomini?), questo corpo estraneo per eccellenza, questo frammento di qualcuno che non c’è più.
Ecco, ora ha funzionato?

(Ma non è meglio questa roba, degli zombie?)

Spunto LGBT, ma soprattutto T

Lo so che quando dico trans pensate a LE trans, ma guardate che ci sono anche I trans FtM (Female to Male, da femmina a maschio), ovvero quelli nati in un corpo femminile e che poi rettificano il loro stato bombandosi di testosterone e passando le giornate in palestra divenendo dei burberi scaricatori di casse del mercato ittico.
Ecco, mentre con le trans MtF (quelle con le zinne, per intenderci) non è poi così difficile tagliare e creare il femmineo foro da quel che rimane, è invece molto più complesso tirare su un piripicchio da più o meno nulla.
Be’, questi sono riusciti praticamente a farne rivivere uno morto. Sarà questa la nuova frontiera della riassegnazione del sesso per i trans FtM?

Già mi immagino le liste d’attesa per il trapianto di pisello.

O i funerali del morto: «Il nostro caro X ci ha lasciato, ma ha aiutato tante altre persone donando le cornee, il fegato, il cuore, la milza e la nerchia.» (Commozione in sala.)

Nota a margine

Infine, una considerazione sull’ultima affermazione di questo Mirone di cui nell’articolo si riportano le parole senza presentare chi sia (no, ma complimenti, eh).

I risultati di un’operazione del genere «dipendono molto dalla condizione di partenza – conclude Mirone -. Sono migliori su persone giovani e sane e soprattutto se il trauma è limitato. Un sessantenne iperteso difficilmente potrebbe ottenere un recupero brillante come quello del primo paziente operato

Suggerimento: a un sessantenne iperteso se gli attacchi quello di un cadavere anche solo con lo scotch, già gli fai un favore.

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