Emmy Awards 2014 – Pronostici

Il 25 agosto saranno assegnati gli Emmy per il 2014, relativi ovviamente alla stagione precedente. La cerimonia, che in USA andrà in onda su NBC, sarà seguita in diretta da Rai4 e Radio2, e poi ovviamente riproposta in differita e con varie repliche.
Date le nomination, azzardo dei pronostici.

Miglior drama

Be’, Breaking Bad è Breaking Bad, ma ne ha già vinto uno come miglior serie e almeno sei per gli attori (tre Bryan Cranston, due Aaron Paul e uno Anna Gunn), quindi non sarebbe male accontentarsi d’altro, quest’anno, e lasciare il premio ad House of Cards.
C’è da osservare che un Emmy per il miglior drama ad una serie prodotta da un sito internet (Netflix, se non lo sapeste) sarebbe a dir poco rivoluzionario, e forse potrebbe dare un scossone a certe reti cable che ultimamente si sono lasciate un po’ andare (Showtime da quando ha cancellato United States of Tara, HBO da quando ha deciso di spendere tutti i soldi che ha in Game of Thrones).
Ovviamente una vittoria di Breaking Bad o anche di True Detective o Mad Men (quest’ultimo, per me, ancora da recuperare) non mi deluderebbe; a differenza di un eventuale Game of Thrones – per la vittoria di Downton Abbey potrei addirittura sconvolgermi.

Miglior comedy

Modern Family è una serie che ha dimostrato di poter essere ancora fresca e divertente dopo cinque stagioni di più di venti episodi l’una, di fatto divenendo il migliori prodotto dell’ABC degli ultimi vent’anni, insieme ad Ugly Betty (forse sarebbe meglio se l’ABC facesse solo comedy).
Ciò non toglie che, avendo vinto l’Emmy come miglior comedy già per tutte e quattro e prime stagioni, forse non sarebbe male che i votanti dimostrassero di seguire altre serie, tanto più che in lizza ci sono Orange is the New Black e Veep. Non saprei per chi tifare fra le due, anche se pure qui vale lo stesso discorso fatto sopra riguardo alla serie prodotte su internet, visto che anche OITNB è di Netflix. Questo indipendentemente dal fatto che OITNB è oggettivamente, indiscutibilmente un drama e non una comedy – ma vaglielo a spiegare.
Detto per inciso, ho gradito molto anche Silicon Valley, anche se non al punto di pensare che meriti un Emmy.

Miglior miniserie

Spingerei per Treme, perché lo sto recuperando adesso – il che significa che, sì, ovviamente non ho vsto la miniserie che funge da stagione finale (sic!).
Non mi sorprenderebbe una vittoria di Luther o Fargo, di cui ho sentito parlare decisamente bene; inammissibile un premio a quel fallimento totale che è stato American Horror Story: Coven.
Si noti la definizione molto elastica di cosa è una miniserie: in teoria dovrebbe trattarsi di una specie di film molto lungo diviso in più puntate, un unico arco narrativo che inizia e si conclude nel tempo di, al massimo, un paio di mesi. Abbiamo qui, invece, quelle che sono semplicemente l’ultima stagione rispettivamente di Treme e di Luther, probabilmente considerate miniserie perché di sei e quattro episodi l’una. American Horror Story è una serie antologica, ma lo è anche True Detective, che invece è classificata tra i drama.
Boh.

Miglior film per la tv

Ennesimo trionfo delle classificazioni incredibili, Sherlock: His Last Vow è considerato un film invece che la terza puntata della terza stagione, come effettivamente è. È anche il mio favorito, un po’ perché è l’unico che ho visto dei nominati, un po’ perché è Sherlock, quindi perché sì.
Di The Normal Heart ho letto critiche contrastanti, e poi non è il caso di far montare troppo la testa a Ryan Murphy.

Miglior attore protagonista in un drama

Qui è dura. Vale lo stesso discorso fatto per i drama, però: Bryan Cranston come detto ne ha già vinti tre, mentre un premio a Kevin Spacey per House of Cards avrebbe un certo valore “storico”, oltre ad essere meritatissimo, si intende.
Jeff Daniels ci ha già sorpreso abbastanza vincendolo l’anno scorso con The Newsroom, quindi non penso possa ostacolare la vittoria di uno dei due giganti di cui sopra, così come non può Jon Hamm in Mad Men.
L’incognita sono Woody Harrelson e soprattutto Matthew McConaughey che con la loro prova in True Detective diventano altamente (specie il secondo, ripeto) papabili per la vittoria. Non ne sarei contrariato, ma ammetto e ribadisco la mia preferenza per Spacey.

Miglior attrice protagonista in un drama

E qui lo dico: tipo per Lizzy Caplan e la sua Virginia Johnson di Masters of Sex, il gioiello con cui Showtime si sta facendo perdonare tutti gli errori del passato (tipo quell’impagabile monnezzata di Dexter).
La mia seconda scelta va ovviamente a Robin Wright per House of Cards e Claire Danes per Homeland (anche se quest’ultima piange davvero troppo).

Miglior attore non protagonista in un drama

Uno dei pochi premi che darei a Game of Thrones, probabilmente, è quello per l’interpretazione di Peter Dinklage (l’HBO ha giustamente candidato tutti gli attori e le attrici di GOT come non protagonisti).
Ovviamente rimane in lizza Aaron Paul, e non mi dispiacerebbe una vittoria, seppur improbabile, di Mandy Patinkin di Homeland.

Miglior attrice non protagonista in un drama

Sono troppo indeciso fra Anna Gunn e Lena Headey, cioè fra dare di nuovo un premio a Breaking Bad o darlo a Game of Thrones.
Forse la soluzione morale è lasciar vincere una delle due candidate di Downton Abbey (che, considerate tutte le nomination, magari è il caso di recuperare, prima o poi).

Miglior attore protagonista in una comedy

Mi astengo, perché incredibilmente non ne seguo neanche una, delle serie candidate.

Miglior attrice protagonista in una comedy

Assolutamente Taylor Schilling, protagonista di Orange is the new Black, senza se e senza ma.
Nulla in contrario ad un’eventuale vittoria di Julia Louis-Dreyfus per Veep, però l’ha già vinto per entrambe le prime due stagioni, e non c’era OITNB a sfidarla.
Non seguo Nurse Jackie, ma Edie Falco per me rimarrà per sempre Carmela Soprano, quindi possono darle ciò che vogliono.

Miglior attore non protagonista in una comedy

Ho il sospetto che anche quest’anno il premio andrà a Modern Family (qui candidata con Ty Burrell e Jesse Tyler Ferguson).
Non mi dispiacerebbe, però, che qualcuno guardando Veep si rendesse conto delle qualità di Tony Hale.

Miglior attrice non protagonista in una comedy

Capisco che Julie Bowen si porta appresso il pesante nome di Modern Family, capisco che Anna Chlumsky è un’importantissima spalle per Julia Louis-Dreyfuss in Veep, ma Kate Mulgrew è Kate Mulgrew, e non accetto che alla sua Red di Orange is the new Black non venga riconosciuto ciò che le spetta.

Miglior attore protagonista in una miniserie o film tv

Come si fa a non tifare per lo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch?
Caso curioso, il suo John Watson (cioè, Martin Freeman) è in questa categoria candidato per Fargo, vittoria che accetterei senza batter ciglio; così come quella di Idris Elba – ché io Luther non l’ho visto, ma mi è bastato in The Wire.

Miglior attrice protagonista in una miniserie o film tv

Gli unici premi che accetterei per American Horror Story sono quelli per Jessica Lange e Sarah Paulson. Ben vengano.

Miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv

E rieccolo Martin Freeman, stavolta come non protagonista per Sherlock.
Il fatto che sia candidato mezzo cast di The Normal Heart, però, mi fa credere che, almeno da un punto di vista statistico, sia più probabile che questo premio vada a qualche interprete di quel film.
Sarebbe però un gran colpo per Freeman vincere sia come protagonista in Fargo che come non protagonista in Sherlock (più eventuali minacce di Oscar per Lo Hobbit)

Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film tv

Ma figuriamoci se non tifo per Frances Conroy, che incredibilmente l’Emmy non l’ha mai vinto nonostante ripetute candidature ai tempi di Six Feet Under.
Kathy Bates e Angela Bassett hanno risentito troppo della sceneggiatura scritta coi piedi per American Horror Story: Coven, per poter aspirare davvero alla vittoria, secondo me.

Miglior regia per un drama

Ma direi Vince Gilligan con Breaking Bad senza neanche pensarci, anche se non avrei niente in contrario a Carl Franklin o Cary Joji Fukunaga e dare la statuetta rispettivamente a House of Cards o True Detective.
Sorprende l’assenza, fra le nomination, di Jodie Foster con la sua splendida nona puntata della seconda stagione di House of Cards.

Miglior regia per una serie commedia:

Sorprende anche qui un’assenza, quella dell’episodio di Modern Family diretto da Brayn Cranston (il decimo della quinta stagione).
La mia preferenza va allora a Jodie Foster per la puntata di Orange is the new Black da lei diretta, anche per compensare la mancanza di una candidatura nell’analoga categoria drama, di cui scrivevo poco sopra.

Miglior regia per una miniserie o film tv

Tifo per Nich Hurran in Sherlock, tanto per cambiare, ma niente in contrario a una eventuale premio a Fargo (qui candidato addirittura con due puntate di due registi differenti, figuriamoci)

Miglior sceneggiatura per un drama

Se deve vincere Breaking Bad, che almeno sia per Ozymandias, la straordinaria terzultima puntata, e non per Felina, il finale.
Di House of Cards non avrei candidato la premiere della seconda stagione, e questo potrebbe penalizzarla. Peccato.
Idem per True Detective, di cui probabilmente avrei candidato il pilot.
Imbarazzante un’eventuale vittoria di The Children, la puntata con cui Game of Thrones va definitivamente a farsi benedire.

Miglior sceneggiatura per una comedy

Direi proprio che la mia preferenza va a I wasn’t ready, pilot di Orange is the new Black.
Niente in contrario ad eventuali vittorie in questa categoria per Veep o addirittura Silicon Valley, anche se, ripeto, pur essendo una buona comedy, non credo meriti Emmy per nessuna categoria in particolare.

Miglior sceneggiatura per una miniserie o film tv

Il solo fatto che una puntata di American Horror Story: Coven si sia meritata una nomination è già di per se increscioso; figuriamoci se poi vince.
Tifo indistintamente per Steven Moffat  per il finale di stagione di Scherlock e per David Simon e Eric Overmyer per il finale di serie (sigh) di Treme – di cui, ricordo, ho appena iniziato la seconda stagione, ma viste queste premesse, dubito che il finale non fosse all’altezza. E poi è David Simon.

Questi erano i miei pronostici. Martedì mattina saprò quanto mi sarò sbagliato e quanto dovrò iniziare male la giornata per premi dati indiscutibilmente a caso, come ce ne sono tutti gli anni.

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